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“RIGHT HER” è l’album d’esordio di WHITE EAR. L’ascolto come un “varco” che ci tiene in contatto con ciò che ci circonda.

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Last Floor studio presenta Right Here, album d’esordio di White Ear in uscita su tutte le piattaforme di streaming dal 24 febbraio.

White Ear è il progetto solista di Davide Fasulo, polistrumentista che nei suoi live mette insieme corde, archi, voce, percussioni, piano e sintetizzatori grazie all’uso della registrazione ciclica, ospitando spesso altri musicisti o artisti visivi.

Anche in questa incisione in studio si è avvertita la necessitàdi collaborazioni esterne al fine di arricchireil progetto con altri modi di approcciare alla creazione.

RightHerenasce da una profonda ricerca musicaleda cui deriva un lavoro caratterizzato dalla convivenza trastrumenti acustici ed elettronici in uno stile aperto a diverse contaminazioni.

“Il rumore bianco, in inglese ‘white noise’, è un suono che contiene tutto lo spettro di frequenze, moltosimile al rumore del mare o del vento.

Partendo da questo concetto il nome White Ear, ‘orecchio bianco’,vuole intendersi come un ascolto che accoglie ogni suono circostante.

Un’apertura che si trasferisce in sensopiù ampio nei testi, come in ‘Eyes wide up’ che invita a non abbassare gli occhi o chiudere le braccia di fronte a situazioni di sofferenza che non sembrano appartenerci, ma che richiamano un senso diresponsabilità irreprimibile.

Mentre il brano ‘Night has come’ parla di un’apertura mentale verso punti di vista che possano scardinare le nostre certezze, concetto condensato nella frase‘My religion is just doubt’.

O ancora in ‘Planet Earth’ l’ascolto è rivolto al pianeta terra che parla in prima persona, mentre‘Try to catchme’pone l’accento sul sentirsi parte di una moltitudine meravigliosamente potente.

La parola chiave diquesto disco è l’ascolto, inteso come un varco che permettedi essere in contatto con ciò che ci circonda e dicui inevitabilmente facciamo parte.”–White Ear


Davide Fasulo. Bologna 13 ottobre 2021. Foto di Marika Puicher

Sono un musicista compositore e producer nato a Brindisi, città cui sono ancora legato nonostante vivo da vent’anni a Bologna.

Da Brindisi mi sono sempre sentito sostenuto e mi ha dato lo slancio emotivo per rischiare epuntare tutto sulla musica.

Amo ancora Brindisi, ed è per questo che non smetterò mai di lamentarne i difetti.

E dall’altra parte, se potesse parlare, chissà quante potrebbe dirne su di me. Per esempio a proposito di quelperiodo in cui con alcuni amici ci divertivamo a far suonare gli allarmi delle macchine, o prendere la rincorsa e prendere a spallate le saracinesche.

Avere 15 anni e vivere in un posto con pochi stimoli è una miscela esplosiva,maio ci ho messo anche del mio. Ora, quando ci torno, noto che Brindisi sta cambiando pelle, con un fortefermento culturale a cui mi sarebbe piaciuto partecipare.

White Earè un live-set di strumenti elettronici ed acustici. Suoni e beat sono generati e manipolati in tempo reale in unflusso di brani che si susseguono come in un dj-set, con lente sovrapposizioni e variazioni di velocità.

Le griglie ritmiche e i paesaggi sonori sono spesso suggeriti da campioni tagliati sul momento o frammenti di registrazioni ambientali.

Il filo che unisce i diversi momenti della performance è il dialogo tra beat graffianti e giochi di consonanzee dissonanze nati dall’imprevedibilità dei campionamenti.

Diversi collaboratori hanno partecipato al disco in uscita“Right here” (Last Floor Studio, CNI Compagnia Nuove Indye) e prendono parte alle esibizioni live.

Tra gli ospiti troviamo Vinx Scorza, Giorgia Faraone (alias Femmina), Meike Clarelli e Vincenzo Destradis.

Davide Fasulo, nome all’anagrafe di White Ear, è un polistrumentista e producer brindisino, trasferito a Bologna nel2001, attualmente impegnato con il quartetto elettro-acustico Dueventi e varie produzioni in contesti diversi comeinstallazioni, performance, sonorizzazione video e incisioni in studio.

Dopo gli studi classici, studia jazz con i maestriNico Menci, Teo Ciavarella e Fabrizio Puglisi. Come compositore di colonne sonore e musicista di scena ha collaboratocon diverse realtàteatrali tra cui Oscar De Summa, Teatro dei Gatti, Opificio d’Arte Scenica, Ivano Marescotti,Teatrino Giullare, Teatro Sotterraneo.

Tra le attività teatrali più recenti “il Barone Rampante” (2023, regia RiccardoFrati, PiccoloTeatroMilano)e “Lingua Madre” (2021/22, regia Lola Arias, produzione ERT), in questo momento in tour europeo. Durante la sua carriera ha condiviso il palco con artisti di varia estrazione stilistica, tra cui Vinicio

Capossela, Mika, Giorgia, Malika Ayane, Fiorella Mannoia, Pasquale Mirra, Ares Tavolazzi, Massimo Manzi, PieroOdorici, Linley Hamilton, David Lyttle, Daniele Di Gregorio, Mirko Guerrini, Marco Tamburini, Christophe Rocher etanti altri.

Tra il 2004 e il 2009 conduce un ensemble di 10 elementi, la Pan Gea Orchestra, suonando dal vivo per spettacoliteatrali e proiezioni cinematografiche con brani di propria composizione.

Tra gli eventi più rilevanti, “Omaggio aRavel”, una rivisitazione del celebre Bolero che debutta al teatro Astra di Vicenza nel 2007, e la sonorizzazione dal vivodi un medio-metraggio di Charlie Chaplin al festival Strade del Cinema (Torino, 2009).

Nel 2017 ha composto la sigla e alcuni jingle per la trasmissione “Facciamo che io ero” (Raidue, con Virginia Raffaele)al fianco del maestro Teo Ciavarella.

Da sempre coltiva la passione per la musica elettronica, con un’attenzione particolare verso la manipolazione istantaneadei suoni, l’imprevedibilità di fattori random, la ricerca di quegli errori che giocano in contrasto con la severa regolaritàdelle macchine.

Il 24 febbraio 2023 è uscito l’album d’esordio “Right Here” per Last Floor Studio / CNI Compagnia Nuove Indye.

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