
Se dovessi giudicare un album, dalla sola copertina del suo CD, direi che quello di Larocca meriterebbe un giudizio esemplare, per originalità, grafica e cura dei dettagli, segno della particolare attenzione che l’artista ha voluto dedicare a questo secondo album della sua carriera.
Passiamo invece al contenuto musicale di questi 8 brani del giovane cantautore di Gravina in provincia di Bari, ottenuti grazie al crowdfunding che Domenico ha voluto lanciare, per la produzione del suo album in versione vinile; anche questa una ottima scelta artistica !
“Fatto d’Argilla” è frutto di un lavoro di circa due anni le cui canzoni sono state prodotte tra la Murgia pugliese e Milano e prodotto negli studi di Ishtar Records a Milano dai produttori Marco Olivi e Raffaele Scogna.
“Questo non è un punto di arrivo, la strada è ancora lunga ed io ho voglia di correre” dichiara Domenico sui social !
Un album leggero e molto melodico, si ascolta facilmente in macchina come a casa, gli 8 brani non sono ripetitivi ma vanno ascoltati con attenzione.
Il primo brano “Sarò tuo” in feat con Rosa Maria Divella, che ha curato sia la musica sia il testo, ci riporta agli anni ’60 come sound e delicatezza del brano, con un effetto xilofono tipico di quel periodo.
“Satelliti” ci riporta ad un sound più moderno, ma con un velo di aria melanconica e di spazi infiniti per “ma ora perditi dentro lo spazio, tra i satelliti di questo universo”. “Erica” un versione con un testo più rappeggiante, soft e piacevole, contornato da un ritornello pop in crescendo. Si passa al quarto brano “Memorie” tempi andati e rievocati con un ritornello ripetitivo a invocare a gran voce il “silenzio“.
“Corrente” la versione più rap dell’album, dove si stacca un ritornello dal genere più pop a contrastare la versione rappeggiante. “Sei” stessa caratteristica del precedente, con l’introduzione di autotune ed effetti più elettronici a modificare voce, coro e musica.
“Lupo di mare” lo contraddistingue un coro anni ’60 tra una strofa ed un altra, ci riporta vagamente allo stile di Sergio Caputo dei migliori anni, unico senza presenza di rap nei testi e nel sound. “Martire” il brano che ci è piaciuto di più, con un sound delicato alternato da un ritornello con tempi più marcati.
La caratteristica più spiccata di questo album è il doppio alternarsi, in gran parte dei brani, tra sound rap e ritornello pop, peculiarità che ne fanno un lavoro piacevole da ascoltare, dai toni melanconici e rievocativi di figure e tempi di un passato andato.
Molto apprezzabile la capacità di Larocca di “legare” molto bene i testi, adattandoli al sound che si alterna tra un soft-rap e ritornelli più pop.
ALESSANDRO LONOCE
Voto: 8/10