
“We Still Care” è l’esordio sulla lunga distanza dei Barbados, uno dei tesori meglio custoditi della musica indipendente pugliese, e non solo.
Dopo due EP pubblicati tra il 2015 e il 2016 e un’intensa attività live culminata con l’esibizione al prestigioso Sziget Festival di Budapest, la band torna ad affacciarsi sulle scene con un primo full length registrato da Dario Tatoli al MAT Laboratorio Urbano di Terlizzi e masterizzato da Matilde Davoli al Sudest Studio di Lecce.
Nell’attuale formazione live della band, oltre ai quattro membri originali Cataldo Bevilacqua, Aldo Strippoli, Silvio Tempesta e Dino Casali, anche Flavio Diaferia dei Talk Is Cheap alla seconda chitarra elettrica.
La formula musicale del quintetto è una miscela sapientemente amalgamata di rock, folk, dream pop e psichedelia.
9 canzoni arrangiate e riarrangiate che provano a portare a un livello successivo una poetica fatta di composizioni semplici, suoni avvolgenti e sentimenti, con l’obiettivo di manifestare apertamente il loro credo, quello dello sconfinato potere della musica e dell’amicizia.
Una sorta di ponte musicale immaginario tra le atmosfere sognanti di Timber Timbre e la grande lezione folk di Bob Dylan.
Ma cosa significa essere veramente in una band, per di più composta da un gruppo amici che si conoscono da sempre? Provano a spiegarcelo gli stessi Barbados:
La grana del tempo che passa. Resistere e perseguire. Trovare il feeling. Rilavorare costantemente tutto, arrangiare arrangiare arrangiare. Mangiare insieme.
Sognare e rimanere coi piedi per terra. Sbagliare. Mettersi d’accordo. La vita, il lavoro, le scelte, le persone, i soldi, gli imprevisti, gli anni che passano.
La provincia. Gli amici. La band. Fare le cose bene, mettere un punto, non riuscirci. Cambiare le parti. Saltare gli appuntamenti. Andare a mangiare.
Il mondo, la pandemia, le guerre, i costi che salgono, le ore che non bastano più. Significati che cambiano. Dove suoniamo? Ha sbagliato tonalità, cambia il capotasto.
Le prove, le prove, le prove. Oggi non posso, scusate. Ho un pezzo nuovo fa così, fatemelo suonare prima. Work in progress. Fai i gabbiani! T-R-TUM-TUM!
Questione di feeling. Raccontare un sentimento? musicare un sentimento? Quando si mangia? Ma soprattutto, che si mangia? Andiamo in campagna.
Mettiamo le doppie voci. Che accordo è? Boh. Abbracciare con la musica, come suona? Alienarsi con la musica, già sentito. Cazzeggiare, ridere, incazzarsi. Essere amici.
Ci sta, ci sta. E se fosse tutto sbagliato? Se suonasse tutto vecchio? Be siamo vecchi. Parla per te. Suona e stai zitto. Ciclone. Rifai quella parte.
Prima o dopo il ritornello? Il fatto è che ci importa. Suona più forte. Usa i tamburi, i tamburi! Ci importa ancora. No qui c’è un down, non so, un vuoto. Ci importerà per sempre.
Nel disco anche due featuring importanti: quello di Makai nella traccia n. 6 “Keep and Run” e l’emozionante sax di Laura Agnusdei nel brano di chiusura nonché title track “We Still Care”, oltre al prezioso contributo di Danilo De Candia al pianoforte.
L’esordio sulla lunga distanza dei pugliesi Barbados esce ufficialmente l’11 Aprile 2025 per More Letters Records, in streaming e in digital download sulle principali piattaforme musicali, distribuito da Fuga.
Lasciatevi travolgere dal folk rock poetico del mitico quintetto pugliese, e buon ascolto!
CREDITS
Mixed and Recorded by Dario Tatoli
Mastered by Matilde Davoli at Sudest Studio
Piano by Danilo De Candia
Acoustic guitar on “Believe” by Fabio Gesmundo
Feat Makai on “Keep and Run”
Feat Laura Agnusdei on “We Still Care”
TRACKLIST:
1. Morning Glare
2. Middlemarch
3. How i feel here
4. Believe
5. Those Days
6. Keep and Run (feat. MAKAI)
7. Sorry Again
8. Ordinary Youth
9. We Still Care (feat. Laura Agnusdei)
LINE-UP:
Cataldo Bevilacqua: voce, chitarra elettrica, chitarra acustica
Aldo Strippoli: basso
Silvio Tempesta: chitarra elettrica e gabbiani
Dino Casali: Batteria, voce
Flavio Diaferia: chitarra elettrica (non ha suonato nel disco)
I Barbados nascono nella provincia Pugliese, a nord di Bari, nel 2014. Amici da sempre, si incontrano per cercare un suono capace di raccontare il desiderio di partire e la gioia di restare.
Da questa frattura nascono le prime canzoni, una matassa fatta di rock, folk, dream pop e psichedelia centrifugata che si adagia su composizioni semplici: nasce il primo EP, Runaway Stories (More Letters 2015), un concept album sulla fuga e il cercare il proprio posto nel mondo senza mai trovarlo.
Dopo un’intensa attività live che li porta a suonare in venue più o meno legali per tutto lo stivale esce nel 2016 l’EP acustico The Banjo Tales sempre per More Letters Records.
L’11 Agosto 2016 suonano il loro ultimo concerto al Sziget Festival di Budapest. Dopodiché si perdono le loro tracce.
L’11 Aprile del 2025, a quasi 9 anni di distanza dalla loro ultima apparizione live, esce il primo full lenght dei Barbados, “We Still Care”, sempre per More Letters Records.