Esce oggi “LE COSE INUTILI”, il doppio singolo d’esordio di GAUDIANO. L’artista, pugliese di nascita e milanese d’adozione, da il via alla sua carriera cantautorale pubblicando l’equivalente digitale di un vinile 45 giri: due brani straordinariamente intensi incentrati sui rapporti umani e sulla vita.
Il Lato A è rappresentato da “LE COSE INUTILI”, il singolo che da il titolo al 45 giri. Una canzone nata in lockdown, dedicata ai sentimenti emersi nel silenzio delle nostre abitazioni.
Infrangendosi sulla rigidità delle nostre convinzioni, il tempo ha perso la forma. Come argento vivo è scivolato tra le pieghe delle nostre preoccupazioni, all’interno delle nostre fragilità, e ha dato un nuovo significato a tutto. I minuti hanno lasciato spazio alla necessità, le giornate hanno lasciato il posto ad una nuova consapevolezza. Anche il cuore ha rallentato la sua corsa.
Sul Lato B, “ACQUA PER OCCHI ROSSI”. Quando il mondo si spegne, possiamo sentire solo la potenza dei sentimenti. “Acqua per occhi rossi” è una dedica sanguigna ed energica a chi è diventato il nutrimento di cui non sapevamo di aver bisogno, a chi ha saputo guarirci. È una celebrazione dell’amore vero: necessità, passione e vita.
Gaudiano parla di “LE COSE INUTILI”
È un brano che ho scritto in casa a Milano durante i giorni di quarantena. Ho provato ad estraniarmi osservando la mia quotidianità dallʼesterno notando come il tempo, nella sua apparente dilatazione, ci abbia lasciato lo spazio necessario per cambiare.
Dopo ormai un mese di lockdown, uscendo di casa, mi è sembrato che lʼaria fosse più pulita come quella delle montagne. Ho immaginato che quello che ci è successo, indirettamente, non fosse altro che la risposta della natura e del nostro pianeta ai nostri abusi. Improvvisamente sono affiorate tutte le fragilità dellʼumanità. Le nostre angosce più grandi si sono esaurite nella nuova consapevolezza di essere molto più piccoli di quello che crediamo. Quante cose ci sono sembrate improvvisamente “inutili”?
E di “ACQUA PER OCCHI ROSSI”
Acqua per occhi rossi è pensare all’amore come la soluzione. Ricordi che si fanno largo nella mente di chi ama, prendendo forma nel tempo e nello spazio. Ci aiutano a vivere quando l’amore non c’è.
LATO A: LE COSE INUTILI
LATO B: ACQUA PER OCCHI ROSSI
Amo osservarmi e osservare per scrivere le mie canzoni
misuro la natura dei rapporti umani, le fragilità
che fanno crollare le maschere
amo il pianeta e la vita che lo popola in tutte le sue declinazioni
condanno qualsiasi prevaricazione razziale o prepotenza
amo le persone ironiche e dissacranti
suono la chitarra acustica
ma a volte la imbraccio per ore senza suonare
Puglia, Foggia, terzo giorno di dicembre del 1991. Mamma docente di lettere, papà ingegnere civile. Si potrebbe dire che la sua identità sia custodita in questo barattolino di prodotti a chilometro zero. Dalla mescolanza di due meravigliosi patrimoni genetici deriva la fetta più grossa di quello che è e quello in cui crede. A tutto il resto ci hanno pensato le storie delle persone che ha incrociato fino ad ora.
Ama il teatro musicale perchè gli ha permesso di spostarsi dalla sua città per studiare, familiarizzare con tante dimensioni di pubblico.
Negli ultimi tre anni insieme alla sua famiglia ha accompagnato verso la fine terrena suo padre, che ha lottato senza rancore e con estrema dolcezza contro un tumore al cervello.
È un reduce di guerra salvato dalla musica.