Un emozionante viaggio in musica nel terzo disco del compositore pugliese. ‘Maresia’ esplora fado, cultura arbëreshë, tarantella e Mediterraneo.
Il mio canto è sogno e Maresia: il nuovo album di Fabrizio Piepoli.
FABRIZIO PIEPOLI
Maresia
(10 tracce | 37 minuti)
Zero Nove Nove – distr. Self, digit. Believe
«In portoghese la parola “Maresia” significa la spuma di mare che si vaporizza nell’aria quando il vento
sferza la cresta delle onde.
È il sudore del mare che gioca a rincorrersi. È una corsa a braccia spalancate che ha in sé l’incedere terzinato della tarantella e comunica un senso di espansione, di apertura alare, di gioia oceanica.
Maresia è l’incessante mescolarsi di lingue, storie, genti del passato, del presente, del futuro. Il mio canto è sogno e maresia».
Più che una presentazione, più che un manifesto programmatico di composizione e ispirazione, le parole di Fabrizio Piepoli sono poesia, percorsi, visioni.
Il suo nuovo album Maresia (Zero Nove Nove – Self/Believe) è un itinerario mediterraneo, un progetto in cui emerge definitivamente la sua poliedricità di polistrumentista e compositore, di autore e studioso delle tradizioni musicali del Mediterraneo, e di ammaliante interprete
Dieci brani che rappresentano perfettamente gli orizzonti musicali di Piepoli – noto in particolare per la sua militanza con La Cantiga de la Serena, Raiz e Radicanto, oltre che per le sue numerose collaborazioni – il quale dichiara: «Sono canti di una storia fluida che ogni volta racconta qualcosa di nuovo.
Ho raccolto tra le mie mani suoni, parole, gesti e memorie, le ho lanciate in aria e mi sono ricadute addosso, mischiate. Il mio
passato, quello che ancora continua a parlarmi, lo inseguo e si disintegra, si mescola ad altri elementi come voci nelle stradine di un mercato e poi di nuovo riappare, a dirmi cose che ancora non so».
Maresia esplora la musica popolare e d’autore pugliese e del Sud Italia con un’attitudine mediterranea e una minuziosa ricerca del suono, da sempre segni distintivi del musicista barese.
La voce di Fabrizio Piepoli è un universo fluido, dallo stile fortemente melismatico. È una voce di tenore leggero capace di toccare i suoni gravi del registro baritonale e di estendersi a quelli acuti di mezzo-soprano.
Una vocalità sofisticata che gioca continuamente con la propria identità, col maschile e il femminile, l’Oriente e l’Occidente.
La chitarra battente tipica della tradizione del Sud Italia, l’oud arabo, il saz turco, filtrati spesso attraverso effetti e loop machines, sono gli strumenti che accompagnano il canto di Piepoli, il racconto appassionato delle sue radici, per dare vita a un nuovo sound: la TARABTELLA, l’incontro fra tarantella pugliese e il tarab della melodia araba, la gioia della danza e l’estasi dell’ascolto.
L’incedere terzinato della tarantella, la reinvenzione di Marisa Sannia e Amalia Rodriguez, il dialogo tra tarantella garganica e fado portoghese, lo studio dei cantori di Carpino e l’amore per gli strumenti tradizionali arabi e turchi, la tradizione arbëreshë e i canti di migrazione: tutto ciò anima e muove un disco prezioso, un cammino di melodie e filigrana.
Le lingue come gli strumenti musicali sono creature permeabili. La necessità del racconto e della narrazione spinge loro a mutare, ad adattarsi, a evolversi.
La musica di Piepoli va alla ricerca di questi innesti sonori, indispensabili per esprimere la sua visione personale. Maresia è il simbolo dei destini incrociati di genti, storie, lingue e canti che hanno mosso e fecondato la storia, rendendola ibrida e caleidoscopica.
Un passato che transita nel presente e ispira il futuro.
- Maresia
- Melagranada ruja
- Ave Maria fadista
- Stella d’ori
- Ninna nanna di Carpino
- Sair
- Occhi de monachella
- Qifti
- L’America
- Tetuán
Fabrizio Piepoli: voice, chitarra battente, oud, saz, classic guitar, bass, shruti box, dayereh, daff, sajat, moorchang
Cantante, polistrumentista, autore, studioso delle tradizioni musicali del Mediterraneo. Ha studiato pianofortee canto corale presso il Conservatorio ‘Nino Rota’ di Monopoli, e inoltre canto gregoriano e improvvisazione.
Dal 2021 è docente delle materie ‘Canto tradizionale’, ‘Strumenti e canto delle tradizioni musicaliextraeuropee’ e ‘Studio dei sistemi musicali delle culture tradizionali’ nel Triennio di Musiche Tradizionali adindirizzo etnomusicologico presso il Conservatorio ‘Tito Schipa’ di Lecce.
Insegna Musiche tradizionalipresso il conservatorio ‘Luisa D’Annunzio’ di Pescara.Formatosi intorno alla metà degli anni ’80 all’interno della scena rock new-wave ha parallelamente coltivatoun interesse profondo per la musica antica e le tradizioni musicali, in particolar modo quelle di areamediterranea.
Nella sua voce la ricercatezza sonora del pop d’avanguardia, i melismi delle tradizioni mediterranee e leeteree incursioni nel registro di contro-tenore si fondono con naturalezza.
L’estensione, le nuancestimbriche, il frequente ricorso alla tecnica del looping vocale sono completamente al servizio diun’espressività pulsante ed estatica.Suona stabilmente con: -La Cantiga de la Serena(musica antica del bacino Mediterraneo), con cui ha all’attivo i dischi: La Cantigade la Serena (Workin’ label, 2016), La Fortuna (Dodicilune, 2019), La Mar (Dodicilune, 2021)-GHIBLI, in duo con Nabil Bey (pop Mediterraneo)
Annovera collaborazioni con numerosi artisti ed autori italiani ed internazionali di ambito pop, jazz, world:Raiz, Almamegretta, Planet Funk, Teresa De Sio, Eugenio Bennato, Lucilla Galeazzi, Pino De Vittorio, MauroPagani, Dario Fò, Ensemble Micrologus, Alessandro Tampieri, Bobby Mc Ferrin, David Murray, MichelGodard, Michele Rabbia, Roberto Ottaviano, Eugenio Colombo, Jamal Ouassini e Orchestra Arabo-andalusadi Tangeri, Mohssen Khasirosafar, Baba Sissoko.
Nel 2008 è stato selezionato per partecipare al workshop ‘VoiceOrchestra’ diretto da Bobby McFerrin.Ha collaborato in teatro con: Giuseppe Cederna, Domenico Mongelli e Nuove Produzioni Spettacolari, FlavioAlbanese e Compagnia del Sole, Marcello Praier, Totò Onnis.
Dal 1998 al 2016 è stato la voce della formazione di world music Radicanto, con cui ha inciso numerosi dischi, partecipato a numerose tournee nazionali e internazionali, e composto colonne sonore per il cinema (La Casa delle donne, Resh Film, Il tramite, Rai Cinema, Mia figlia fa la madonna, Accademia Nazionale delCinema di Dublino) e per la Rai (Tg3 Primo Piano, Terre da Musica, Lineablu, Mediterraneo).
Nel 2006 è finalista con Radicanto del ‘Premio De Andrè’ V edizione. Nel 2007 è finalista con Radicanto del ‘PremioMusicultura’ XVIII edizione. Nel 2008 è finalista al Premio Tenco con Il disco ‘il mondo alla rovescia’ deiRadicanto (categoria: album in dialetto).
Nel 2012 con Raiz e Radicanto entra nella prestigiosa World MusicCharts of Europe grazie all’album Casa (finalista Targhe Tenco dello stesso anno).
Nel 2017 è stato tenore solista nello “Stabat Mater” di Arvo Pärt nel lungo tour italiano del progetto La musica incontra– Corelli Chamber Orchestra diretta dal M° Manfredo Di Crescenzo.
Ha suonato in importanti rassegne e prestigiosi teatri e luoghi in Italia e all’estero: Teatro Petruzzelli (Bari) /Teatro San Carlo (Napoli) / Pantheon (Roma) / Complesso del Vittoriano (Roma) / Basilica di S. Eugenio(Roma) / Sinagoga (Roma) / Museo di Capodimonte (Napoli) / Castel del monte (Ruvo di Puglia) con MichelGodard / Cattedrale S. Cetteo (Pescara) / Festival dei due mondi (Spoleto) /Festival della Letteratura(Mantova) / Festival di Villa Ada (Roma) / Time Zones (Bari) / Musica in festa (Fiera del Levante – Bari) conDavid Murray / Stadio della Vittoria (Bari) con Bobby McFerrin / Mupa Palace of Arts (Budapest) / Rai RadioTre “La stanza della musica” / Rai Radio Due “Stereonotte”.
Ha all’attivo numerose pubblicazioni in vari progetti e tre dischi solisti:-Maresia(2022) è il nuovo disco e spettacolo in solo di Fabrizio Piepoli, in uscita a settembre perl’etichetta Zero Nove Nove.
Dieci tracce che esplorano la musica popolare e d’autore pugliese e del SudItalia con un’attitudine mediterranea che da sempre è stata il segno distintivo del musicista barese.
Chitarra battente, oud arabo, saz turco sono gli strumenti cardine che accompagnano la voce di Fabrizio nel racconto appasisionato delle sue radici, in cui Oriente e Occidente si fondono e danno vita a un nuovo sound: la‘Tarabtella’, l’incontro fra tarantella pugliese e il tarab della melodia araba, la gioia della danza e l’estasi dell’ascolto .-Autumn Sessions(2011)dedicato alla rilettura di alcune ballate della tradizione irlandese, scozzese e inglese, in una chiave ispirata al folk progressivo dei primi anni ’70.
-Il Cedro e la Rosa(2019)un lavoro che mescola canti tradizionali del Mediterraneo con composizionioriginali, utilizzando uno strumentario che comprende santur persiano, shruti box, pianoforte, chitarre, loopmachines.
Affianca all’attività concertistica una intensa attività didattica. Tiene regolarmente workshop e masterclass dedicate alla prassi esecutiva delle musiche di tradizione del Mediterraneo.