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Le magie di FRANCESCO DE GREGORI e delle Grotte di Castellana in un live incantevole.

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Grotte di Castellana, 19 dicembre 2024 – A conclusione di una ricca stagione prenatalizia, Francesco De Gregori scende in Grave, nelle grotte di Castellana, da qualche anno contenitore culturale oltre che sito carsico tra i più lunghi e straordinari al mondo, per regalare al suo pubblico una serata carica di immagini e suggestioni indimenticabili.

Il cantautore romano parte schietto nel suo dialogo con il pubblico con il quale condivide, da subito, la meraviglia di mettere in scena il suo repertorio nella splendida cornice sotterranea.

Anticipa anche la scaletta, lasciando intendere che nessuna aspettativa sarà delusa.

Accompagnato al pianoforte del maestro Carlo Gaudiello, De Gregori conduce il pubblico nelle sue storie, racccontando l’uomo, l’amore, la musica, l’esserci, passando anche per due citazioni, come le canzoni “Mannaggia alla musica” (di Ron), con cui apre il concerto e “Pittori della Domenica” presa in prestito dal suo amico Paolo Conte.

Grazie all’essenzialità degli arrangiamenti, gli spettatori in platea riescono a godere di ogni singola strofa, verso, nota della voce, vivendo settanta minuti di intimità artistica costellati da titoli iconici come La donna cannone, La storia, Generale, Rimmel, La leva calcistica della classe ’68 e tanti altri.

De Gregori rinuncia al suo stile austero da principe dei cantautori e concede più della semplice canzone, racconta le storie, quelle vissute, che fanno da sfondo a Pezzi di vetro, ovvero, la personale elaborazione del sentimento della gelosia, che emerge, prepotente dopo un commento inaspettato della persona amata.

Oppure San Lorenzo, brano dedicato alle vittime del bombardamento dell’omonimo quartiere di Roma, avvenuto durante la II guerra mondiale e ad un quanto mai controverso, Papa Pio XII.

C’è spazio per brani recenti sui quali Francesco De Gregori, ancora e in maniera inaspettata, scherza e divaga un po’, ad esempio quando presenta Falso movimento o la più classica Atlantide.

L’artista ci ricorda, poi, le sue origini, il suo essere, in modo originale, la risposta italiana ad un certo folk d’autore d’oltreocenao, quindi, sfodera le sue armoniche a bocca e riempie il pantheon di roccia e splendore a circa 70 metri di profondità con i suoi fraseggi semplici e feroci, ritagliandosi lo spazio per assoli che rimandano a Neil Young.

Il maestro Gaudiello lo sostiene impeccabilmente, sfida l’atmosfera densa della Grave e accarezza il suo pianoforte perfezionando un’intesa totale con il cantautore e il suo repertorio, senza rinunciare ai virtuosismi e al gusto.

Il concerto regala momenti solenni di bellezza e commozione, “La storia siamo noi” canta De Gregori e tutti comprendono, senza saperlo, che non è solo la frase ad effetto di una canzone, ma qualcosa che in quel preciso momento si sta realizzando.

Un istante magico e irripetibile che, solo apparentemente, passa di canzone in canzone fino al punto più alto in cui Francesco De Gregori lascia il suo pubblico colmo di affetto, ma lascia anche una promessa per chi sa cercare: “sempre e per sempre, dalla stessa parte” lo troverà.

Un incantesimo che, al risveglio, continua a far sognare.

SERENA GRECO


Photoset by: Alessandro Lonoce


Credits: Si ringrazia l’Ufficio Stampa delle Grotte di Castellana (dott.ssa Annamaria Minunno) per la cortese disponibilità ed ospitalità e la società “Grotte di Castellana” per la perfetta organizzazione del particolare evento !

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