Realizzato da Antonio Stea, il singolo è un estratto dal prossimo disco d’esordio dell’artista pugliese, con la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia.
«Quello che ci divide / non è una guerra se non ci uccide»
Online su YouTube e su Instagram come reel il video di Quello che ci divide, l’ultimo singolo di Checco Curci, pubblicato su tutte le piattaforme digitali da Dischi Uappissimi con distribuzione ArtistFirst.
L’artista pugliese torna a collaborare con il regista Antonio Stea per il video del suo ultimo singolo, dopo il fruttuoso incontro per il brano di debutto Wind Day, accompagnato da un video girato a Taranto.
Per questa occasione, “il video è stato principalmente ispirato dalla musica e dal testo della canzone e dallo stato emotivo in cui mi hanno fatto immergere” racconta il regista Antonio Stea.
“Le prime idee si sono presentate sotto forma di libere associazioni di immagini e ricordi. Ne è nato dapprima un reel Instagram che ho pubblicato un po’ a sorpresa. Insieme abbiamo poi deciso di ampliarlo per trasformarlo in un video integrale, mantenendo comunque il formato verticale caratteristico dei reel”.
Quello che ci divide è il terzo, sorprendente estratto dall’album d’esordio del cantautore pugliese di stanza a Milano, la cui uscita è prevista nel nuovo anno con l’etichetta-collettivo DischiUappissimi, già attiva al fianco del progetto Lazzaretto.
Il debutto di Checco Curci vanterà la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia il quale, prima di entrare nel progetto, più volte lo aveva descritto il lavoro come una delle novità più interessanti e originali nel panorama della canzone italiana.
Prodotto da Giacomo Carlone al Supermoon Studio di Milano, il nuovo singolo di CheccoCurci è un racconto che misura le distanze interpersonali e tratteggia il senso di vuoto che si apre davanti al dubbio.
Parole che scavano all’origine di tutti quegli elementi che generano le differenze fra ciascuno di noi, nell’impazienza e nell’ossessione di vivere al meglio il tempo che ci resta.
Quello che ci divide si muove fra cantautorato ed elettronica, fra riflessione e sogno. Introdotta da uno splendido giro di pianoforte, la voce di Checco Curci mescola parlato e cantato accompagnata da un crescendo di synth, da un gioco di addizioni e sottrazioni che generano un movimento sinuoso e carico di pathos, dove la componente ritmica è pressoché assente e la canzone si fa sospesa, fra confessione e preghiera.
Così il cantautore descrive il tema del pezzo:
“Le differenze e le distanze tra gli individui sono il prodotto di una serie di esperienze e scelte più o meno consapevoli. Sono risorse di enorme valore finché non producono fratture sociali.
Sul sottile filo che tiene insieme l’autonomia e l’identità dei singoli con il senso di responsabilità nei confronti degli altri si gioca una delle grandi sfide dell’umanità”.
Checco Curci nasce e cresce a Noci, in provincia di Bari. Si avvicina alla musica attraverso il pianoforte e il violoncello.
Al liceo suona in un gruppo d’ispirazione brit pop finché non si trasferisce a Venezia per studiare architettura. Nei primi anni universitari forma un trio in cui inizia a scrivere e cantare in italiano.
Nel 2005 si stabilisce a Milano per specializzarsi in urbanistica, materia che oggi insegna al Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda l’associazione BucoBum e per 10 anni cura la direzione artistica dell’omonimo festival che porta a Noci il meglio del cantautorato emergente italiano (Dente, Dimartino, Giovanni Truppi, Levante, Maria Antonietta, Thegiornalisti, Motta, Moltheni, Edda e tanti altri).
Oltre alla canzone e all’urbanistica coltiva attivamente, da studioso e allevatore, la passione per i cavalli.