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[New Album] La salentina JULIELLE debutta con l’EP “(a)cross” – il frutto di un percorso che si divide tra musica elettronica e la passione per Edith Piaf e i Beatles

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Ascolta l’album su SPOTIFY

TRACK BY TRACK: 

Toys parla della sensazione di non avere radici e legami in nessun luogo, un inno alla vita di tutti i giorni, per chi tutti i giorni lotta contro se stesso.”I shot the sheriff” è una citazione voluta, in cui lo sceriffo è quella parte dell’essere umano che fa auto sabotaggio, che ruba i propri giocattoli (intesi come tutto ciò che si ama). 

Aliens and Flowers è il contrasto tra solitudine e la precisa scelta di lasciar andare qualcuno. Ci sono letti vuoti e malinconie, frammenti che restano e altri che sono così tanto lontani da sembrare degli alieni. 

Voices è un grido di fuga da tutto ciò che è monotono e asfissiante. E’ la descrizione di uno stato di paranoia e alienazione “I have a voice in my head that tell me to blow off my head”, in cui tutto quello che si vuole fare è semplicemente scomparire. 

Survivors è una richiesta d’aiuto, una precisa fotografia di due mani che si tendono l’una con l’altra, per sopravvivere. 

Ether è il brano più dolce che abbia mai scritto, una ninna nanna a tutti gli effetti e la frase “So, don’t worry about it” la sua carezza. 

Julielle viene da Lecce, ha cominciato a suonare quando aveva 10 anni e da allora non ha più smesso. La sua musica è il frutto di un percorso che si divide tra musica elettronica (in particolare quella di gente come Flume, Bonobo e Son Lux), la passione per Edith Piaf e i Beatles. 

Alcuni mesi dopo l’uscita del primo singolo “Toys” con la produzione artistica di GodBlessComputers e master a cura di Andrea Suriani e la partecipazione al Reeperbahn Festival di Amburgo e Medimex di Taranto (in apertura a Cigarettes after Sex) ecco il suo primo EP “Across”. 

Il titolo racchiude quello che è il significato della musica per la giovane cantante pugliese, qualcosa che “attraversa” mente e corpo, senza inizio né fine. Ma non solo, perchè si 

può anche leggere come a-cross, ovvero una croce, che rappresenta la sacralità della musica, in senso laico. Da segnalare la produzione artistica degli Inude nel brano “Aliens and Flowers”. Il disco è stato finanziato anche grazie al supporto di Puglia Sound. 

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