Il Tour estivo completo:
22 giugno 2019 – Prato – Milky Way Music Festival
29 giugno 2019 – Finale Emilia(MO) – Festa del Ringraziamento
3 luglio 2019 – Modena – I Cortili di Ago
5 luglio 2019 – Bologna – Vulcano Hills
6 luglio 2019 – Marina di Ravenna – Hana-Bi
24 luglio 2019 – Roma – Na Cosetta Estiva
26 luglio 2019 – Giovinazzo (BA) – Giovinazzo Rock Festival
27 luglio 2019 – Lecce – SEI – Sud Est Indipendente Festival
2 agosto 2019 – San Marino – SMIAF 2019
8 agosto 2019 – Curinga – Curinga Music Festival
17 agosto 2019 – Castellina Marittima (PI) – 00 Fest
Lo scorso febbraio, dopo essere tornati sulle scene con la pubblicazione di “Knocturne” a distanza di cinque anni dal loro secondo album “Earthbeat“, i Be Forest sono partirti per un lungo tour che, esattamente come la loro musica, ha attraversato i confini nazionali per approdare prima oltreoceano e poi in Europa.
Il giovane trio pesarese composto da Costanza Delle Rose (voce e basso), Erica Terenzi(voce, batterie, Eminent) e Nicola Lampredi (chitarra), fin dall’uscita di “Cold ” nel 2011, ha sempre sorpreso pubblico e critica per la forte potenza espressiva che la loro musica cupa e malinconica, ma allo stesso tempo soave, elegante ed eterea, è in grado di trasmettere.
Fino ad oggi, cioè alla pubblicazione di Knocturne per l’etichetta italiana We Were Never Being Boring, i Be Forest non hanno mai sbagliato un colpo: sempre fedeli alla loro cifra stilistica, ben collocati in quel macro genere categorizzabile in prima battuta come shoegaze, ma che, dopo un’analisi più attenta, si declinerebbe in una serie micro definizioni e sottogeneri, la maggior parte dei quali comprenderebbe sicuramente nel suo nome la parola -wave.
In mezzo a quei riverberi così caratteristici dei Be Forest, tra delay che si sovrappongono, percussioni dolenti e rabbiose, e quella voce come un sussurro in un sogno, Knocturne racconta la necessità di parlare con sé stessi nel modo più leale possibile, dichiarare i propri limiti per poi crescere e diventare ciò che si è, e non ciò che si vuol essere. “I’m waiting myself hidden somewhere in my heart”, canta Bengala. Mentre le ultime parole di You, Nothing, la traccia che chiude il disco, sono: “Looking for a new world / We lost ourselves / Different from all others / We’ve not fear of nothingness”.
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