“La Novia” (La Sposa), è un’immagine dal forte valore archetipico, simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, che conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore: Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e
tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, diverse dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble.
LA CANTIGA DE LA SERENA
«LA NOVIA»
(11 tracce / 44 minuti)
Zero Nove Nove – distr. Self, digit. Believe
Prodotto dall’etichetta discografica Zero Nove Nove, distribuito in Italia da Self, in Olanda, Belgio e Lussemburgo da Xango Music e nei migliori store on line da Believe Digital, venerdì 9 giugno esce “La Novia”, quarto album del trio pugliese La Cantiga de la Serena.
Dal 2008 l’ensemble formato da Fabrizio Piepoli (voce, chitarra battente, chitarra classica, shruti box, daff, bendir, tamburello, qraqeb), Giorgia Santoro (flauto, bansuri, flauto contrabbasso, arpa celtica, duduk, sajat, cimbali, palmas, voce) e Adolfo La Volpe (oud, chitarra classica, tar, voce) si dedica al recupero e alla rielaborazione della musica antica e tradizionale del bacino del Mediterraneo.
Dopo “La Serena” (2016, Workin’ Label), “La Fortuna” (2019, Dodicilune) e “La Mar” (2021, Dodicilune), il nuovo progetto rappresenta l’ennesimo frutto di questo continuo lavoro di ricerca ed esplorazione portato avanti dal trio per riproporre, in una chiave nuova e personale, un repertorio che promuove il dialogo musicale e culturale tra Occidente e Oriente.
La sempre presente tradizione sefardita – espressione della cultura e delle tradizioni degli ebrei spagnoli – dialoga con canti, romanze e tarantelle appartenenti a culture ed epoche differenti, proponendo un equilibrio inedito tra innovazione e tradizione.
Le radici pugliesi rappresentano il braccio di un compasso fisso al centro, che consente all’altro di tracciare una circonferenza immaginaria che idealmente racchiude tutto il bacino del Mediterraneo.
Con queste premesse, il titolo scelto (La Novia, La Sposa) richiama un’immagine dal forte
valore archetipico, in modo speciale nelle culture tradizionali del Mediterraneo, un simbolo dalle molte implicazioni mistiche, esoteriche e filosofiche, ma che al tempo stesso conserva nella modernità il forte impatto evocativo della promessa d’amore.
Unire in matrimoni simbolici canti, lingue, storie e tradizioni diverse, dando vita a creature nuove, differenti dalle matrici che le hanno generate, è il fulcro concettuale sul quale si innesta la ricerca musicale dell’ensemble.
Negli undici brani – cantati in ladino, arabo, italiano e in vari dialetti del Sud Italia – il trio è affiancato da Nabil Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla, quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio di polifonie vocali a cappella, dal trio L’Escargot, dal violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e tamburellista Roberto Chiga.
Il cd, come detto, ospita alcuni brani della tradizione sefardita: “A la una yo naci”, che apre il lavoro, “La Novia”, pezzo dall’incedere incalzante e ipnotico che include strofe di un canto salentino, “Adio querida”, una struggente romanza la cui melodia riprende il tema della Traviata di Giuseppe Verdi per un omaggio a Maria Callas, nel centenario della scomparsa della grande diva, e “Arvolicos d’almendra”, composizione dal carattere gioioso nella quale il testo in ladino si sposa perfettamente con quello in griko, antico dialetto di origine greca che ancora si tramanda nella Grecìa Salentina.
“La Tarantella”, scritta nel 1693 da Cristofaro Caresana con un testo in italiano, è un chiaro esempio di incontro tra musica scritta e musica tradizionale.
Dalla Puglia arrivano la “Tarantella di San Michele” e “Vorrei Volare”, un omaggio a Uccio Aloisi, storico cantore della musica popolare salentina. Completano la tracklist “Almaya” e “Ya Mariam el bikr”, due brani provenienti dal repertorio siriano e libanese, “Longa farahfaza” di Riad Al Sunbati, una delle icone della musica egiziana del ventesimo secolo, per concludere con “Si dolce è ‘l tormento”, madrigale seicentesco di Claudio Monteverdi.
Tracklist
01 – A la una yo naci (trad. sefardita)
02 – La novia (trad. sefardita) feat. Faraualla e L’Escargot
03 – Adio querida (trad. sefardita)
04 – La Tarantella (Cristoforo Caresana) feat. Faraualla e Francesco D’Orazio
05 – Almaya (trad. Siria) feat. Nabil Bey
06 – Ya Mariam el bikr (trad. Libano)
07 – Tarantella di San Michele (trad. Gargano)
08 – Vorrei volare (trad. Salento)
09 – Arvolicos d’almendra (trad. sefardita)
10 – Longa farahfaza (Riyad el Sonbati)
11 – Si dolce è ‘l tormento (Claudio Monteverdi)
La flautista salentina Giorgia Santoro si è diplomata in Flauto Traverso al Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce e in Musica Jazz al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.
Si è inoltre specializzata in Ottavino al Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia e, sempre a Monopoli, in Didattica dello strumento. Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento di strumento e composizione jazz in Italia e all’estero con, tra gli altri, Angelo Persichilli, Monica Berni, Antonio Amenduni, Gabriele Gallotta, Nicola Mazzanti, Giuseppe Contaldo, Giorgio Gaslini, Nicola Stilo, Sante Palumbo, Stefano Battaglia, Paolo Damiani, Maurizio Giammarco, Butch Morris, Joelle Leandre, Marcus Stockhausen, Eugenio Colombo, William Parker, Kent Carter, Steve Potts, Greg Burk. Ha vinto numerosi prestigiosi concorsi nazionali e internazionali.
Ha ricevuto le borse di studio per il Berklee College of Music, il Master Jazz tenuto dal M° Giorgio Gaslini e per il corso di Improvvisazione guidato dal M° Butch Morris al Roccella Jonica Jazz Festival.
Ha lavorato con molti compositori italiani e internazionali come Giorgio Gaslini, Alessandro Solbiati, Marco Betta, Michele Dall’ongaro, Raffaele Bellafronte, Salvatore Sciarrino, Luis De Pablo, Kaija Saariaho, Emanuele Casale, Francesco Filidei, Sylvano Bussotti, Karola Oberműller, Curt Cacioppo, Ivan Fedele, David Lang, Gianni Francia, Geoffroy Drouin, Giovanni Tamborrino (che le ha dedicato due sue composizioni).
È stata scelta dal regista Ferzan Ozpetek per girare alcune scene del film “Mine vaganti”; ha
registrato la colonna sonora del film “Nu ovomondo” di Emanuele Crialese e del film “Balkan Bazar” di Edmond Budina.
Si esibisce spesso in concerti in Italia e all’estero come solista, in orchestre e in vari gruppi da camera. È promotrice dei progetti “Tran(ce)formation Quartet”, “Déjà vu”, “Flatus Vocis”, “Dream Notes” (con Pat Battstone e Daniela Chionna) e “Cometogether” (con Stefano Luigi Mangia e Pierpaolo Martino), “La Cantiga de la Serena” e del duo con il batterista Francesco Cusa.
Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e direttrice artistica dei festival “Il Cammino Celeste” e “Strade di sabbia” e della rassegna “Tutti solo”. www.giorgiasantoro.com
Fabrizio Piepoli è cantante, polistrumentista, autore, studioso delle tradizioni musicali del Mediterraneo. Ha studiato pianoforte e canto corale al Conservatorio ‘Nino Rota’ di Monopoli, e inoltre canto gregoriano e improvvisazione.
Dal 2021 è docente delle materie ‘Canto tradizionale’, ‘Strumenti e canto delle tradizioni
musicali extraeuropee’ e ‘Studio dei sistemi musicali delle culture tradizionali’ nel Triennio di Musiche Tradizionali ad indirizzo etnomusicologico al Conservatorio ‘Tito Schipa’ di Lecce.
Insegna Musiche tradizionali presso il conservatorio ‘Luisa D’Annunzio’ di Pescara. Formatosi intorno alla metà degli anni ’80 all’interno della scena rock new-wave ha parallelamente coltivato un interesse profondo per la musica antica e le tradizioni musicali, in particolar modo quelle di area mediterranea.
Nella sua voce la ricercatezza sonora del pop d’avanguardia, i melismi delle tradizioni mediterranee e le eteree incursioni nel registro di contro-tenore si fondono con naturalezza. L’estensione, le nuances timbriche, il frequente ricorso alla tecnica del looping vocale sono completamente al servizio di un’espressività pulsante ed estatica.
Suona stabilmente con La Cantiga de la Serena (con Giorgia Santoro e Adolfo La Volte) e Ghibli (in duo con Nabil Bey), ha all’attivo numerose pubblicazioni in vari progetti e i tre dischi solisti Maresia (Zero Nove Nove, 2022), Il Cedro e la Rosa (2019) e Autumn Sessions (2011).
Dal 1998 al 2016 è stato la voce della formazione di world music Radicanto, con cui ha inciso numerosi dischi, partecipato a numerose tournee nazionali e internazionali, e composto colonne sonore per il cinema e per la Rai.
Nel 2017 è stato tenore solista nello “Stabat Mater” di Arvo Pärt nel lungo tour italiano del progetto La musica incontra – Corelli Chamber Orchestra diretta dal M° Manfredo Di Crescenzo. Annovera collaborazioni con numerosi artisti ed autori italiani ed internazionali di ambito pop, jazz, world: Raiz, Almamegretta, Planet Funk, Teresa De Sio, Eugenio Bennato, Lucilla Galeazzi, Pino De Vittorio, Mauro Pagani, Dario Fò, Ensemble Micrologus, Alessandro Tampieri, Bobby Mc Ferrin, David Murray, Michel Godard, Michele Rabbia, Roberto Ottaviano, Eugenio Colombo, Jamal Ouassini e Orchestra Arabo-andalusa di Tangeri, Mohssen Khasirosafar, Baba Sissoko.
Nel 2008 è stato selezionato per partecipare al workshop ‘VoiceOrchestra’ diretto da Bobby McFerrin.
Ha collaborato in teatro con: Giuseppe Cederna, Domenico Mongelli e Nuove Produzioni Spettacolari, Flavio Albanese e Compagnia del Sole, Marcello Praier, Totò Onnis.
Ha suonato in importanti rassegne e prestigiosi teatri e luoghi in Italia e all’estero: Teatro Petruzzelli (Bari) / Teatro San Carlo (Napoli) /Pantheon (Roma) / Complesso del Vittoriano (Roma) / Basilica di S. Eugenio (Roma) / Sinagoga (Roma) /Museo di Capodimonte (Napoli) / Castel del monte (Ruvo di Puglia) con Michel Godard / Cattedrale S. Cetteo (Pescara) / Festival dei due mondi (Spoleto) /Festival della Letteratura (Mantova) / Festival di Villa Ada (Roma) / Time Zones (Bari) / Musica in festa (Fiera del Levante – Bari) con David Murray / Stadio della Vittoria (Bari) con Bobby McFerrin / Mupa Palace of Arts (Budapest) / Rai Radio Tre “La stanza della musica” / Rai Radio Due “Stereonotte”.
Adolfo La Volpe, polistrumentista, improvvisatore, compositore, sound artist. Ha studiato tra gli altri con Mick Goodrick, Joe Diorio, John Scofield, Pat Metheny, Barney Kessel, Joelle Leandre, Carlos Zingaro, Jean Derome, Joanne Hetu, Markus Stockhausen e Gianni Lenoci, sotto la guida del quale ha conseguito il diploma accademico di II livello in discipline musicali – musica jazz presso il Conservatorio di Monopoli, ed inoltre un master di I livello in “musica jazz e nuovi linguaggi musicali”.
Pratica e studia inoltre alcune musiche di tradizione e gli strumenti musicali ad esse correlati (oud, chitarra portoghese, irish bouzouki, saz turco, banjo, cetra corsa).
Attualmente è componente di numerosi ensemble attivi in ambiti artisticamente
diversi, dalla musica di derivazione jazzistica alla world music, dalle musiche di tradizione al rock ed all’improvvisazione radicale, ed inoltre della compagnia di danza “Qualibò”, per la quale – oltre a comporre ed eseguire le musiche di scena – si occupa della direzione musicale del Festival “Visioni di (p)arte”, nonché della sezione danza del Teatro Comunale di Ruvo di Puglia; collabora inoltre stabilmente con Raiz (storico frontman del gruppo Almamegretta), con la cantante Enza Pagliara (una delle voci più autorevoli della tradizione salentina) e con il gruppo italo-palestinese dei Radiodervish.
Ha tenuto concerti in Italia e all’estero (Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Turchia, Russia, Cina, Polonia, Algeria, Danimarca, Israele, Kuwait), inciso –tra progetti personali e collaborazioni- una cinquantina di cd, pubblicati da etichette discografiche italiane, olandesi, inglesi e canadesi , e suonato – tra gli altri- con Eugenio Colombo, Gianni Lenoci, Steve Potts, Stefano Battaglia, Daniele Di Bonaventura, Pino Minafra, Paolo Damiani, Michele Rabbia, William Parker, Karl Berger, Kent Carter. Ha composto ed eseguito musica per danza contemporanea, teatro, cinema.