
“Alligatore D’Agosto” è il primo singolo estratto da “Nessun Incubo Per il Sole”, album d’esordio del progetto musicale BODAH, co – prodotto con Trulletto Records e distribuito da Believe.
Il brano rispecchia pienamente lo stile di scrittura adottato nel disco: ermetico, discontinuo, simbolico e alle volte allucinato.
Si tratta di una narrazione costruita per immagini, ricordi, suggestioni e visioni raccontate senza un ordine ben preciso.
Partendo dall’animale citato nel titolo, spazzino della natura e simbolo di vita e di morte e quindi di contraddizioni, creatura di terra e d’acqua, un susseguirsi di polaroid che si mescolano a sentimenti, emozioni e sovra pensieri.
Non mancano i sapori e le sensazioni che le stagioni citate suggeriscono, in questo caso quella estiva, soprattutto quella pugliese, così fortemente calda, stepposa, quasi western.
“Alligatore d’agosto” è un brano che non vuole e non può essere effettivamente spiegato nei suoi significati, così come nel resto dei brani di BODAH.
Il suggerimento è quello di lasciarsi andare ad una libera interpretazione o addirittura di non dover interpretare alcunché.
Giovanni Valentino: chitarra slide
Giovanni Todisco: batteria
Daniele Strippoli: piano, organo elettrico
Fabrizio Pastore: arrangiamenti organo elettrico
Videoclip ideato da Marco Meledandri e Zebra, diretto e girato da Zebra, montaggio Fabrizio Pastore (Mulus Film)
Una co- produzione Trulletto Records & BODAH
Distribuzione: Believe Music Distribution
BODAH è un progetto musicale pensato e incarnato dal pugliese Marco Meledandri, già attivo in passato con i PUS e attualmente con The Apulian Blues Foundation.
L’intento di BODAH è quello di esplorare differenti territori musicali, accomunati da un filo conduttore, che hanno costellato e influenzato l’autore dei testi e delle musiche sin dalla giovane età.
Territori in cui la tradizione cantautorale, la calda visceralità del blues, le reminiscenze heavy psych, stoner rock e l’attitudine post-grunge riescano a fondersi permettere inscena un teatro popolato da spettri, streghe, rettili e altre sintesi di simboli archetipici adatti a sondare e rappresentare le profondità più oscure (ma non solo) della nostra anima.
Sullo sfondo di questo scenario a tratti onirico/psichedelico, a tratti asciutto o polveroso, vi sono elementi, odori, ricordi appartenenti alle stagioni trascorse nella regione in cui è nato e vive l’autore.
Le influenze musicali vanno dal rock anni ’70 a quello più moderno passando per il songwriting italiano e non sino ad approdare al rock psichedelico e al cosiddetto “alternative rock” italiano di fine anni’90-
inizio 2000 .
Il fuoco vitale del progetto risiede nella libertà creativa di poter agire con suoni e colori differenti: da un lato heavy e potenti, violenti e rabbiosi e dall’altro acustici, sottili, ferrosi e alle volte un po’ “storti”.