Fonda una delle band di culto del pop italiano contemporaneo, passa per il ballerino pur essendone la mente, scrive Gli anni, uno dei più grandi successi pop e non lo firma e all’apice del successo scompare, fugge negli Stati Uniti alla ricerca di una modella che non incontrerà mai.
Poi torna in Italia, poco successo, quindi ricomincia da un livello basso di Disneyland a Parigi.
È la storia, riassunta con l’accetta, di Mauro Repetto, fondatore degli 883, per molti il ballerino della band, ma come racconta nel libro “Non ho ucciso l’Uomo ragno” (Mondadori) di quel progetto ne è la mente.
È lui che sogna il successo e con sé trascina Max Pezzali, che diventerà fondamentale nel successo e nel prosieguo di quell’esperienza.
Di Repetto si è detto di tutto, anche che lo si potesse trovare, mascherato da Pippo a Disneland Paris.
In questa video intervista si racconta dalla nascita degli 883 al perché è andato via e cosa è successo in quegli anni, sino al suo ritorno e progetti futuro con Celie Angelon.
Nel cuore della conversazione, c’è il libro evocativo “Non ho ucciso l’uomo Ragno” (Mondadori), scritto assieme al giornalista Massimo Cotto che ha per sottotitolo “Gli 883 e la ricerca della felicità”.
Una narrazione intrisa di emozioni e sfumature, come un dipinto che cattura l’essenza di un’epoca.
In collaborazione con RKO di Carlo Chicco, abbiamo avuto il piacere e l’onore di fare due chiacchiere con Mauro e Celie Angelon al Ciclatera di Bari !