C’è qualcosa di dolce e bruciante, di sommesso e necessario, nella nascita dei Pallida Cavtat.
Virginia Massi, Lorenzo Paiano e Alberto Ruberti arrivano dalla provincia di Lecce e suonano rock alternativo con un disarmante senso di urgenza.
Si sono incontrati alla fine dell’estate 2024 e da allora scrivono e suonano come se fosse l’unica lingua possibile per mettere ordine al proprio disordine.
Tre adolescenti polistrumentisti che per caso si sono ritrovati a scrivere e suonare tante canzoni e non vogliono fare altro, mescolando la noia dolceamara della provincia salentina e il senso di rifugio che solo
tra i muri scrostati dei piccoli paesi è possibile trovare, in una piccola casa sonora che accoglie e scalda.
Accordi/Incendio, il loro primo singolo, nasce da quella sensazione di avere troppe cose da dire e, volontariamente, nessuna lingua adatta: dentro ci sono stanze che sembrano ricordi, corpi che si sbriciolano, film che non finiscono mai.
Non parla di una persona sola, né di un luogo preciso: parla del corpo che si sceglie dentro le proprie parole, del silenzio che diventa casa quando tutto il resto fuori brucia.
Abbiamo scritto questa canzone come si scrive un appunto sul retro di un biglietto che probabilmente verrà perso.
In fretta, per non dimenticarla. L’incendio fa tremare tutto, scioglie i margini e toglie le parole, gli accordi sono ciò che resta: le cose semplici, imperfette.
È un brano pieno di immagini che non vogliono spiegarsi: parla di quando impari che non serve più capire il perché, ma solo sentire.
E che certe volte il fuoco è l’unico modo che abbiamo per restare vivi.
“Accordi/Incendio” è la Piccola Pietroburgo dei Pallida Cavtat, nata da una lunga gestazione e ri-elaborazione; un distico di oltre sei minuti composto da due parti interne che condensano il loro suono: le batterie sincopate di Lorenzo, che riecheggiano l’universo sonoro di Steve Albini; le chitarre e gli arrangiamenti abissali di Alberto, così vicini/così lontani al disturbo noise degli anni Novanta; e il basso e la voce soffiata di Virginia, che riportano alla mente la tradizione nobile dell’alternative italiano, dagli
Scisma ai Mira Spinosa, fino alle soluzioni più wave degli Estasia.
Un esordio che profuma di adolescenza e provincia, di fragilità che resiste e di fuoco che diventa linguaggio.
Un piccolo incendio che segna l’inizio di una storia.
Credits:
VIRGINIA MASSI: testi, musiche, voce, basso, arrangiamenti
LORENZO PAIANO: batteria, arrangiamenti
ALBERTO RUBERTI: chitarre, basso, arrangiamenti
Registrato, mixato e masterizzato da MARCO ANCONA presso “LA VILLETTA”, Lecce
