Inediti Pop-RockLive News

[Recensione & Intervista] REMIAK: “ognuno si crei immagini del tutto personali, frutto delle sensazioni che percepisce quando ascolta i nostri brani”

Condividi

Abbiamo ascoltato l’ultimo lavoro della band pugliese REMIAK, che con la loro capacità di fondere sonorità classiche del rock con quelle moderne dell’elettronica hanno registrato 4 brani, nel loro ultimo album registrato al Subzero Recording Studio nel gennaio 2017.

Il primo brano Auriel con la sua intro di elettronica ad effetti “spaziali”, lascia spazio ad un basso che annuncia un rock-elettronico prepotente ed inciso, una chitarra in simbiosi con un synth formano il motivo principale del brano, con un basso sempre presente a dare il ritmo dell’intero pezzo.

Il secondo brano Lee sembra essere la prosecuzione del primo, con una ritmica più spinta ed una chitarra distorta che prende il posto del synth, un mix di Rock-stoner e elettronica ben riuscito.

Si passa ad Escape tu paradise, un alternanza tra una chitarra melodica ed un rockal limite del metal, che si contrappongono reciprocamente nella sua breve durata

L’album si conclude con Neptune, effetti synth ed una chitarra che ben si integra nella base elettronica di effetti scelta dalla band per poi lasciare spazio ad un sound più rock-elettronico, che piano piano prende le “redini” e trasporta l’ascoltatore a godere di un ottimo brano della durata di ben 7 minuti.

Dei 4 brani ascoltati attentamente, tutti ben arrangiati e pensati, ho preferito l’ultimo, sia per l’ottima integrazione tra rock e elettronica/effetti sia per l’assenza di un basso, risultato meno invasivo rispetto ai primi 2.

 

ALESSANDRO LONOCE

 

 

******************************************************

Abbiamo rivolto alcune domande alla Band, di seguito la breve intervista

 

Da dove nasce il vostro nome e che genere di musica proponete?

Il nostro nome in realtà era il nome del primo brano composto. Poi di quel pezzo ci siamo tenuti solo il nome. Il pezzo non ci convinceva, mentre il nome si. Lo troviamo un nome immediato e musicale, dolce e duro allo stesso tempo, proprio come la nostra musica.

Crediamo che la nostra musica non si possa racchiudere in un genere. E’ la fusione delle influenze  di ciascuno di noi. Durante la composizione dei brani ognuno tira fuori istintivamente ciò che appartiene al proprio mondo musicale, alla musica che abbiamo ascoltato per anni, ed alle proprie necessità espressive, senza limiti di genere.

Il risultato è l’unione delle nostre diverse personalità, dei nostri gusti, e della voglia di sperimentare e scoprire sonorità nuove: un mix di rock ed elettronica, in cui suoni grezzi e potenti si mescolano a melodie più soft ed a ritmi a volte incalzanti ed a volte più rilassati.

 

Come nascono i titoli delle vostre canzoni e del perché avete scelto di non inserire una voce?

I titoli delle canzoni nascono quando i pezzi sono terminati. Alcuni si riferiscono ai campioni vocali utilizzati nel brano, altri a cosa ci evoca l’ascolto del brano, altri sono puro frutto di fantasia.

Il progetto è nato con l’obiettivo di fondere le sonorità del rock ai suoni moderni dell’elettronica. Sin dall’inizio abbiamo voluto sperimentare l’utilizzo di campioni vocali su brani improntati al rock stoner/psichedelico. Poi il progetto si è evoluto continuando ad utilizzare i campionamenti vocali, consapevoli che anche senza voce si potessero creare brani in grado di trasmettere un messaggio musicale e coinvolgere emotivamente l’ascoltatore.

Ci piace pensare che ognuno si crei immagini del tutto personali, frutto delle sensazioni che percepisce quando ascolta i brani.

 

Il vostro genere, possiamo descriverlo come un mix di Rock con elettronica synth-sampler, che tipo di influenze musicali riceve o ha ricevuto negli anni, per quanto riguarda il vostro lavoro discografico?

Le influenze vanno dai classici del rock che è inutile citare, al rock psichedelico nord europeo, allo stoner rock americano, a gruppi di musica elettronica britannica, a gruppi di rock alternativo italiano.

 

Un genere che è andato alla grande negli anni 70-80, poi diventato un nicchia per intenditori. L’aver intercalato il Rock nei vostri pezzi, credete sia una marcia in più ?

Non creiamo la nostra musica per essere definita di nicchia nè per piacere a tutti i costi. Il rock fa parte del nostro dna, ed è una scelta artistica che sta alla base del progetto. Poniamo molta cura a bilanciare ed equilibrare in ogni brano le sonorità dell’elettronica con quelle del rock, senza che nessuna delle due prevarichi sull’altra.

Ci auguriamo che questa scelta piaccia a chi ascolta i nostri brani.

 

Un genere il vostro, in continua evoluzione. Credete che il vostro livello tecnico/emotivo nello scrivere i brani abbia raggiunto un livello di propria soddisfazione o dobbiamo attendere i prossimi lavori?

Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, considerando anche che siamo nati da poco tempo, e ci divertiamo a suonare dal vivo i nostri brani, cosa per noi molto importante per trasmettere la nostra musica e coinvolgere chi ci ascolta.

Ma è anche vero che non ci accontentiamo facilmente e tendiamo sempre a migliorarci ed a sperimentare percorsi nuovi, per cui crediamo che nei prossimi lavori sicuramente si scorgeranno tratti di novità.

 

Qui potete ascoltare il loro album  

 

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio
error: Content is protected !!